Mentana critica in maniera feroce Miss Italia, si oppone alla trasmissione sulla 7 di un concorso in cui qualche decina di signorine, sgambettano in passatella e rispondono in maniera stupida a domande ancora più stupide, ma fatte da esimi giornalisti ed esponenti del mondo della "cultura" e della televisione italiana, e poi non dice una parola per l'ultimo prodotto della 7, ideato e diretto dal neo acquisto il vetero leghista para grillino Gianluigi Paragone. "La Gabbia", ospiti di eccezione della prima puntata il sempre incazzato Travaglio e la pitonessa Santanchè, non avrebbe diritto di esistere nemmeno nei "peggiori bar di Caracas".

La storia che oggi papa Francesco perché si è recato a Lampedusa è diventato un moderno Che Guevara e quindi idolo della sinistra ed è criticatissimo dalla destra mentre ieri accadeva l'esatto contrario perché "benediceva" (cosa fra l'altro non vera) in Vaticano Rebecca Kadaga, mi sembra pateticamente italiana.

Sono molti gli italiani (cfr.

Per un cattolico La speranza è la virtù, per la quale si desidera e si aspetta da Dio la vita eterna come felicità.

Per un laico la speranza è lo stato d'animo di chi è fiducioso negli avvenimenti futuri propri e del mondo che lo circonda.

Per entrambi, usando le parole di Marcel Achard, credo, però, sia vero che “L'uomo dà il meglio di sé quando è stimolato dalla speranza di un premio, dalla paura dell'insuccesso e dalla luce di una stella”.

Cari amici,

fra poche ore si chiude la campagna elettorale per le elezioni amministrative di Pisa. E’ stata un’esperienza intensa e appassionata a favore del Partito Democratico, in cui credo nonostante tutto. Noi del centrosinistra siamo gente strana che vive, e spesso soffre, di un vivace confronto interno, talvolta siamo anche affetti dal morbo del tafazzismo, ma credo che molto spesso dipenda anche dal fatto che siamo siamo un popolo che rifiuta con sdegno ogni forma di gregarismo servile.

L’esito delle elezioni politiche non sembra aver fatto capire a molti dirigenti del Partito Democratico, anche a livello locale, l’enorme portata di quello che è accaduto e i rischi che i partiti in primis quello Democratico, ma soprattutto il nostro Paese tutto stanno correndo. La Seconda Repubblica, che si sta dissolvendo, lascia una pesantissima eredità di sfiducia nelle istituzioni e di distacco tra le stesse istituzioni e i cittadini.

Questo è il mio intervento all'assemblea comunale del Partito Democratico di ieri sera, una riunione con tante persone, tanti interventi. Speriamo non si tratti di una semplice forma di terapia di gruppo. Non se lo può permettere il partito Democratico pisano e tantomeno la nostra città che si appresta al voto per il rinnovo dell'amministrazione il 25 e 26 di Maggio.

Iniziare con un “l’avevo detto” sarebbe facile ma sterile.

Il tema dell’espansione della città, della trasformazione di territorio agricolo in territorio urbanizzato è uno dei temi caldi per l’urbanistica e per la politica; in Italia il consumo di suolo e l’espansione delle città da oltre cento anni a questa parte sono stati guidati dalle esigenze delle città ma spesso anche dalla rendita fondiaria, il che ha deformato, da sempre, la politica e l’economia, e ovviamente l’assetto delle città.

Su i fenomeni del partito Democratico, e i "giovani turchi" che ne sono la punta dell'iceberg, ne ho forse parlato abbastanza nei giorni scorsi, ma credo che una menzione speciale per il premio "Fenomeno delle elezioni politiche 2013" vada al candidato di Rivoluzione civile per il consiglio regionale del Lazio, Gianfranco Mascia, il quale in una intervista al Corriere della Sera ha dichiarato: “Siamo stati penalizzati dal blackout informativo e da Crozza che ci ha segato tutto l’elettorato del N

Stefano Fassina, Andrea Orlando e Matteo Orfini da martedi pontificano attraverso qualunque canale informativo sul perché il Partito Democratico ha perso le elezioni, di quali sono le ricette per il futuro, delle idee e dai modelli di sviluppo usciti vincenti dalle elezioni.

Che fantastico schema brunettiano quello che ha postato Beppe Grillo sul suo blog:

“Il primo, che chiameremo blocco A, è fatto da milioni di giovani senza un futuro, con un lavoro precario o disoccupati, spesso laureati, che sentono di vivere sotto una cappa, sotto un cielo plumbeo. Questi ragazzi cercano una via di uscita, vogliono diventare loro stessi istituzioni, rovesciare il tavolo, costruire una Nuova Italia sulle macerie.
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